30.04.2012

L'assemblea della cassa approva all'unanimita' il bilancio 2011

Presieduta da Antonio Patuelli, si è svolta l’Assemblea straordinaria ed ordinaria della Cassa di Risparmio di Ravenna Spa. Nella parte straordinaria sono state approvate alcune modifiche statutarie.
Nella parte ordinaria l’Assemblea ha approvato il bilancio 2011 della Cassa, presentato dal Direttore Generale Nicola Sbrizzi, che, dopo assai cospicui accantonamenti, ha ottenuto un utile netto di 25.310 milioni di euro (+ 1,05%): è stata decisa la conferma del dividendo di 66 centesimi in contanti (uguale a quello record dei quattro esercizi precedenti).


I solidissimi indicatori patrimoniali (quanto mai importanti anche in vista dei nuovi vincoli di Basilea 3) del Gruppo Cassa raggiungono un Core Tier 1 del 10,30 %, mentre il Core Tier 1 individuale della Cassa è del 20,59% , senza valorizzare il cospicuo patrimonio immobiliare di proprietà.
Il “Patrimonio di Vigilanza” della Cassa è di 643 milioni di Euro con la prudenziale applicazione delle normative e delle raccomandazioni delle Autorita’ di Vigilanza.
Nelle “considerazioni finali” della relazione all’Assemblea, a nome del Consiglio di Amministrazione, il Presidente Antonio Patuelli ha affermato che vent’anni fa, il 1° gennaio 1992, a seguito della legge Amato-Carli, le vecchie Casse di Risparmio vennero trasformate in società per azioni con la distinta nascita delle Fondazioni. In questi vent’anni la Cassa di Ravenna non ha seguito le mode superficiali dei momenti o le apparenti e fallaci scorciatoie che venivano societariamente allora da molti consigliate, ma ha sviluppato un nitido percorso imprenditoriale, autonomo ed indipendente com’era stata la Cassa di Risparmio di Ravenna dalla sua nascita nel 1840, seguendo i principi di sana e prudente gestione imprenditoriali.
Con soddisfazione e orgoglio, ha aggiunto il Presidente Patuelli, oggi possiamo constatare che in questi vent’anni la Cassa (col suo Gruppo privato ed indipendente) è cresciuta molto di più di quanto era avvenuto nel secolo e mezzo precedente. Sono i numeri che lo dimostrano: se confrontiamo i dati del bilancio del 1991 con quelli del 2011 constatiamo che la raccolta diretta è passata da 627 milioni di euro del ’91 (rivalutati in euro 1.064 milioni, secondo gli indici Istat) a 4.680 milioni di euro, mentre la raccolta globale è passata da 1.600 milioni di euro del ’91 (rivalutati in euro 2.714 milioni) a 9.974 milioni di euro. Gli impieghi sono cresciuti da 430 milioni di euro del ’91 (rivalutati in euro 729 milioni) a 4.157 milioni di euro, mentre il patrimonio netto sempre consolidato è cresciuto da 79 milioni di euro del ’91 (rivalutati in euro 133 milioni) a 427 milioni di euro. L’utile d’esercizio è cresciuto da 7 milioni di euro del ’91 (rivalutati in euro 12 milioni) a 26,6 milioni di euro, mentre gli sportelli vent’anni fa erano 47 ed ora sono 142, sempre del nostro Gruppo, di cui 88 della Cassa Spa. Nel 1991 lo sportello più lontano da Ravenna era a Bologna, allora da poco aperto, ora gli sportelli del gruppo più lontani da Ravenna sono a Roma e a Milano.


Dalla trasformazione in spa, la Cassa, ha affermato il Presidente Patuelli, non ha perso tempo: subito sono stati abbandonati i vecchi servizi informatici, adottando quelli del Consorzio CSE (di cui ora siamo il primo azionista), abbiamo al tempo stesso subito intrapreso la via degli aumenti di capitale, convinti che la solidità patrimoniale è un presupposto indispensabile. Per anni siamo stati fra i pochi che hanno avuto fra le priorità il rafforzamento patrimoniale, invece che inseguire la redditività a brevissimo termine, con capitali limitati, per ottenere smisurati premi che abbiamo sempre respinto e che abbiamo vietato anche con una precisa disposizione statutaria.
Abbiamo costituito il Gruppo Bancario privato e indipendente cercando e ottenendo la collaborazione prestigiosa e qualificata innanzitutto delle Assicurazioni Generali che, oltre a fornire i migliori prodotti di banca-assicurazione alla nostra clientela, sono divenuti il secondo azionista della nostra subholding di partecipazioni, Argentario Spa. Con Argentario abbiamo fatto molta strada, innanzitutto acquisendo la Banca di Imola con un progetto, unico realizzato in Italia, che ha unito nella collaborazione una Cassa e una Banca che fino ad allora era stata una popolare cooperativa: da questo innesto si è sviluppato un circuito virtuoso che negli anni ha favorito la solidità, l’economicità e la redditività evidenziata anche negli anni più difficili, con dividendi sempre remunerativi per gli azionisti. Argentario ha poi acquisito altre due banche, il Banco di Lucca e del Tirreno e la Cassa di Milano, la nuova Sorit, rifondata dopo le riforme normative, Italcredi ed alcune partecipazioni di minoranza in particolare in società prodotto.
Abbiamo soprattutto favorito il rafforzamento della cultura aziendale, presupposto di tutto.
Dobbiamo continuare con determinazione sulle strategie intraprese, aggiornandole a seconda delle necessità, sempre seguendo la rigorosa linea della Cassa privata ed indipendente.
Insomma, abbiamo realizzato e sviluppiamo insieme, con convergenza di intelligenze e di energie, un originale progetto che ha fortificato assai e profondamente modernizzato la nostra vecchia Cassa, mantenendone i valori culturali di fondo e l’eredità morale, facendola evolvere ed aprendola a nuove qualificate energie.
Quindi, rivolgiamo un grato saluto alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, benemerita sia per quanto fa quotidianamente sui terreni sociali con gli utili soprattutto della Cassa, sia per il forte attaccamento societario e strategico che collega la Fondazione alla Cassa Spa.
Questa nostra esperienza originale, cresciuta in questi anni, è divenuta anche un modello riconoscibile di una banca-pilota nazionalmente, nelle sue dimensioni, una delle migliori banche d’Italia, con indici che vengono rilevati d’eccellenza da anni dalle riviste specializzate non solo italiane.
Tutti i punti all’o.d.g., sia dell’Assemblea straordinaria che dell’Assemblea ordinaria della Cassa di Risparmio di Ravenna S.p.A. sono stati approvati all’unanimità, con frequenti e corali applausi.


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