18.11.2011

Mostra al private banking della cassa: "quando c'era l'adria express"

La Cassa di Risparmio di Ravenna S.p.A. ospita presso le proprie vetrine del “Private Banking” (ex Negozio Bubani) di Piazza del Popolo n.30, fino alla metà di dicembre, una particolare ed articolata Mostra su: “Quando c’era l’Adria Express”, occasione per celebrare il treno, una presenza consueta nella vita quotidiana di tanta gente, attraverso la raccolta gentilmente concessa dalla collezione privata del ravennate Massimo Cornacchia, da sempre appassionato di ferrovie, sia reali che in miniatura. Curatore dell’esposizione è Lino Venturi, con la collaborazione di Valerio Martignani.


La presenza del treno è sempre stata indissolubile dagli eventi sociali più importanti sia in tempo di pace che in tempo di guerra e dalla sua entrata in scena nella storia dell’umanità ha trovato un ruolo anche al di fuori della sua specifica funzione del trasporto di persone e cose, diventando spesso un protagonista della letteratura, della pittura e del cinema. Con un sol titolo, Assassinio sull’Orient Express, possiamo richiamare alla memoria un famoso romanzo giallo di Agatha Christie e il film che ne è stato tratto.
Il treno è spesso una presenza suggestiva dunque, che può coinvolgere la sensibilità umana, liberare emozioni inspiegabili e che a volte può diventare vera passione.
Il titolo dell’esposizione proposta al Private Banking della Cassa, “Quando c’era l’Adria Express”, richiama principalmente il periodo in cui il glorioso treno che collegava Vienna ad Ancona, passando per Ravenna, era trainato da una delle più belle locomotive a vapore italiane: la locomotiva gruppo 685. Il periodo copre quasi un ventennio, dai primi anni Cinquanta alla fine degli anni Sessanta.


Il materiale esposto è suddiviso in due sezioni: una presenta una rassegna quasi completa dei modelli di locomotive e automotrici che hanno circolato sulle linee ferroviarie collegate a Ravenna e oggetti di non comune reperimento, come alcune targhe in bronzo di vecchie locomotive. L’altra sezione presenta attrezzature e strumenti di lavoro tipici del personale delle stazioni. E’ presente anche il vecchio quadro di controllo dell’ufficio movimento della stazione di Ravenna con tutti gli elementi tecnici di controllo degli scambi e dei flussi ferroviari. Inoltre vengono presentati l’autentico centralino telefonico ferroviario di Ravenna e la sirena ferroviaria poi utilizzata anche come “fischione” dalla ditta Callegari & Ghigi che risuonava in tutta la città e che avvertiva le maestranze dell’inizio e della fine lavoro, venendo udita da tutti i ravennati per i quali costituiva un riferimento orario, soprattutto per le scuole.
Il materiale esposto è prevalentemente di proprietà del Dottor Massimo Cornacchia, nato e cresciuto a Ravenna, già Presidente di un’Associazione di amatori che ha salvato dalla demolizione numerosi rotabili storici delle ferrovie italiane.
La mostra verrà mantenuta fino alla metà del mese di dicembre.

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