02.11.2011

Assemblea soci fondazione: commemorazione esponenti "mondo cassa" recentemente scomparsi

All’Assemblea dei Soci della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, il Presidente della Cassa, Antonio Patuelli, ha commemorato gli esponenti del “mondo Cassa” recentemente scomparsi, il prof. Giovanni Mazzotti e Mons. Matteo Solaroli.
Giovanni Mazzotti era nato a Ravenna nel 1948. Nel 1980 divenne, ad appena 32 anni, Professore Straordinario di Anatomia Umana, nella Facoltà di Medicina e Chirurgia e nel 1983 Professore Ordinario nella medesima materia. Dal 1989 al 1994 fu membro del Comitato Amministrativo dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma, mentre dal 1991 al 2005 fu presidente del Comitato Provinciale di Bologna della Croce Rossa Italiana. Dal 1994 è stato socio Corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Bologna e dal 1996 al 1999 Componente del Consiglio Scientifico dell’Istituto Superiore di Sanità. Dal 2000 è stato Componente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e dal 2002 è stato Componente del Consiglio Direttivo della Società Italia di Anatomia ed Istologia. Ha avuto altri prestigiosi incarichi a livello nazionale ed internazionale e per varo anni è stato Componente del Senato Accademico dell’Università di Bologna.
Ricordiamo commossi – ha aggiunto il Presidente Patuelli - le grandi qualità intellettuali, umane, morali e civili di Giovanni Mazzotti, uno dei principali scienziati romagnoli degli ultimi decenni.
Mons. Matteo Solaroli è stato il terzo Direttore alla guida dell’Opera di Santa Teresa, dopo altre esperienze di sacerdozio attivo, sempre in spirito missionario: negli oltre due decenni di sua Direzione, l’Opera è ulteriormente fortemente cresciuta, ben al di fuori dei suoi confini tradizionali, con varie iniziative orientate alla tutela della vita e della dignità umana.
L’umiltà di Don Matteo si coniugava con una forza di volontà particolarmente decisa che si è evidenziata profondamente anche in questi ultimi anni di malattia e di sofferenza. La sua serenità era la conferma di una vocazione intensa, continuamente vissuta sia nei più elevati incarichi nella Curia arcivescovile, sia nei molteplici impegni per l’Opera, dove univa l’alta ispirazione religiosa e la forte capacità relazionale. Queste sue doti le abbiamo potute apprezzare anche nel Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Ravenna spa di cui Mons. Solaroli ha fatto parte, nel quale, ha portato i suoi alti valori morali e la grande capacità di ragionamento.
Negli ultimi tempi, Mons. Matteo aveva sofferto di varie malattie che aveva combattuto con la consueta serenità e volontà, fino all’ultima che ha pure affrontato con piena consapevolezza. Don Matteo sopportava, infatti, la sua gravissima malattia sublimando la sua scelta sacerdotale, avviandosi a quella vita soltanto spirituale a cui aveva sempre creduto e per la quale aveva coerentemente vissuto.


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