13.01.2012

Mostra al private banking della cassa: una "valentina" per ravenna: "la regalita"

La Cassa di Risparmio di Ravenna S.p.A. ospita temporaneamente, presso le proprie vetrine del “Private Banking” (ex Negozio Bubani) di Piazza del Popolo n.30, una particolare ed articolata Mostra su: Una “valentina” per Ravenna, “La regalità”, seguito delle due esposizioni tenute nel gennaio 2010 e 2011, sempre con le creazioni di Elisabetta Gulli Grigioni, da quarant’anni a Ravenna e ormai, come ama definirsi lei stessa, “ravennuta”, cioè ravennate divenuta. Si dedica infatti dal 1971 alla raccolta e allo studio di oggetti e documenti grafici legati alla tradizione popolare e all’uso dei simboli, in particolare del cuore.


“Valentine” sono chiamati i cartoncini e le cartoline a tema sentimentale che gli innamorati si scambiano il giorno di San Valentino.
Una “valentina per Ravenna n.3” è composta da pannelli manufatti dall’autrice che illustrano il tema de “La regalità”.
In particolare, Ravenna, antropomorfizzata e identificata come Teodora, è ancora una volta suggestione del saggio di Nadia Ceroni “Donne dipinte nei quadri della Pinacoteca comunale di Ravenna”, in cui cita, dello scultore leccese Eugenio Maccagnani (1852-1930), Ravenna in veste di Teodora, raffigurata nel basamento del monumento a Vittorio Emanuele II nell’Altare della Patria a Roma. La “valentina” è composta da una cartolina edita dall’Agenzia De Stefani di Ravenna, probabilmente ancora entro la prima metà del Novecento, e che riproduce il mosaico che raffigura Teodora nella Basilica di San Vitale. L’autrice enfatizza in forma di cuore gli elementi che simboleggiano la regalità: la corona,l’oro e le gemme cui si allude con l’utilizzo di alcuni materiali di antiquariato.


Il “Museo Lapidario Elisabettiano” è invece un lungo pannello costruito attorno alla tavola delle pietre preziose di un’edizione dell’Enciclopedia Pomba del 1929, riprodotta in fotocopia e ricoperta da una tendina ricamata in filo dorato.
Ne “I corelli dell’Arcangelo” l’autrice individua il cognome del musicista come diminutivo della parola cuore, che si sarebbe prestato a indicare originalmente piccoli dolci cuoriformi.
Dante in love è invece un fumetto composto da un’immagine di Dante Alighieri e da un titolo ricamati, allo stesso modo degli incipit che ornano i fumetti alla maniera delle antiche miniature, su carta settecentesca con lettere scritte in antico con inchiostro marrone.
‘Econa’ Semiologica, infine, è un cartone sagomato in forma di Umberto Eco, da opera di Tullio Pericoli, che ornava il contenitore esposto nelle librerie con l’edizione economica de Il nome della Rosa, regalato attorno al 1983 a Elisabetta Gulli Grigioni da Cicci Longo, libraia storica di Ravenna e da allora oggetto di elaborazione.
La mostra sarà ospitata fino alla fine del corrente mese di gennaio.

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