14.01.2011

Esposta nelle vetrine del "private banking" della cassa a ravenna una mostra su: "una valentina per ravenna"

La Cassa di Risparmio di Ravenna S.p.A. ospita temporaneamente, presso le proprie vetrine del “Private Banking” (ex Negozio Bubani) di Piazza del Popolo n.30, una particolare ed articolata Mostra su: Una “valentina” per Ravenna, seguito della Mostra tenuta nel gennaio dell’anno scorso, sempre con le creazioni di Elisabetta Grigioni, da circa quarant’anni a Ravenna e ormai, come ama definirsi lei stessa, “ravennuta”, cioè ravennate divenuta. Si dedica infatti dal 1971 alla raccolta e allo studio di oggetti e documenti grafici legati alla tradizione popolare e all’uso dei simboli, in particolare del cuore.


“Valentine” sono chiamati i cartoncini e le cartoline a tema sentimentale che gli innamorati (ma non solo, poiché la festa è dedicata estensivamente a qualsiasi forma di amore) si scambiano il giorno di San Valentino.
L’autrice ne dedica, tra le altre, a Ravenna una denominata “L’accoglienza”, composta da una rara cartolina in cromolitografia viaggiata nel 1918 ma probabilmente di produzione precedente, ispirata da uno dei più alti eventi di accoglienza ravennate e raffigura Dante nella Pineta in un momento di pensieroso riposo. Accanto a lui, oltre alle immagini archeologiche del sarcofago decorato con il motivo del pavone e della colonna con capitello bizantino, sta un personaggio femminile dal capo velato.


Una “Valentina per Ravenna N.2” è composta da pannelli manufatti dall’autrice che illustrano alcune Città Vivibili, cioè “Città accoglienti” che, oltre a Ravenna, hanno accolto Elisabetta Grigioni nel corso degli anni: Pesaro, Tunisi-Cartagine, Ragusa.
La virtù di Ravenna 2011 è simboleggiata dalla fiamma collocata sulla sommità del cuore.
La Collezione della Gulli Grigioni raccoglie poi nell’esposizione, quasi espansioni della Valentina, pannelli composti dall’autrice per dare espressione visiva a episodi legati al suo divenire “ravennuta”. Manufatti, ricamati su carta e solo con qualche frammento tessile utilizzato, ricavati quasi interamente da carte del Settecento, Ottocento e dei primi decenni del Novecento. Solo per i supporti di sostegno sono state utilizzate carte artigianali nepalesi di produzione attuale.


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