04.11.2021

Dedicato ad Antonio Rocchi il calendario artistico del 2022 promosso dalla Cassa di Ravenna Spa e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna.

E’ dedicato ad Antonio Rocchi (Ravenna, 20 dicembre 1916 – 6 aprile 2005) il calendario artistico del 2022 promosso dalla Cassa di Ravenna Spa e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna.

Il commento critico di Franco Gàbici nel calendario parte da ciò che scrisse Giulio Guberti: “Ma sull’artista (intellettuale e critico come oggi si dice) prevale il pittore (che è l’altra faccia della luna o della divisione del lavoro)…”.

La presentazione di Franco Gàbici delinea un profilo biografico dell’artista che ne esalta i caratteri di forte personalità e originalità. L’artista per tutta la vita – ricorda Gàbici – ha abitato in via Portone, una piccola strada del borgo San Biagio che, per una curiosa combinazione, ha registrato fra i suoi abitanti diversi mosaicisti, al punto che una targa in mosaico, realizzata nel 2015 dall’Istituto d’arte per il mosaico e affissa all’ingresso del circolo “La Gardela”, la definisce “Strada dei mosaicisti”. Un presagio perché Rocchi prima di dedicarsi alla pittura si avvicina a questa tecnica antica realizzando nel 1940, insieme a Ines Morigi Berti, importanti mosaici.

Durante la seconda guerra mondiale Rocchi si impegna attivamente nella lotta per la Liberazione, combattendo nella XIV compagnia della Brigata Garibaldi.

Gli anni del dopoguerra lo vedono impegnato nei restauri dei mosaici di San Vitale, Galla Placidia, Sant’Apollinare Nuovo, della Cappella Arcivescovile e dei battisteri Neoniano e degli Ariani, tutti ora Monumenti Unesco, Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Insieme ad altri mosaicisti, Rocchi, esegue il grande mosaico del catino absidale del Duomo di Salerno e nel 1956 realizza, in mosaico, le grandi colonne della sede della Camera di Commercio di Ravenna. Molti comunque si sono interessati del Rocchi “pittore”, un artista che per Felice Nittolo “…non ha mai avuto maestri, ha guardato tutti con curiosità intellettuale, ma anche con grande imperturbabilità e distacco..”. Rocchi è stato anche un uomo di scuola: docente del Liceo Artistico di Ravenna e direttore dell’Istituto statale d’Arte per il Mosaico.

Antonio Rocchi è morto a Ravenna nel 2005, quasi novantenne. Danilo Montanari lo ha ricordato  così: “Rocchi ha interpretato senza fronzoli la figura dell’intellettuale sempre aperto al confronto con le nuove generazioni, nessuno ha mai pensato a lui come a un ‘vecchio’ sia che fosse al Bar Mosaico o nei caffè di Piazza del Popolo….se ne va con Rocchi un ‘giovane’ che ha accompagnato la città per quasi tutto il Novecento”.

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