22.12.2020

Dedicato a "Byron in Italia" il Libro Strenna del Gruppo Cassa Ravenna e della Fondazione Cassa.

Il libro strenna 2020 del Gruppo Cassa di Ravenna, con tutte le Banche che ne fanno parte (oltre la Capogruppo Cassa Spa, la Banca di Imola Spa, il Banco di Lucca e del Tirreno Spa), e della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna quest’anno è dedicato a “Byron in Italia”, il ventiseiesimo della collana editoriale che la Cassa sta sviluppando da oltre 25 anni; il volume, edito da Minerva, è curato da Diego Saglia e Gregory Dowling con la collaborazione di importanti studiosi di Byron, tra gli altri, Gioia Angeletti, Will Bowers, Attilio Brilli, Vincenzo Patanè, Carla Pomarè e Francesco Rognoni.

Il libro è aperto dalla prefazione di Antonio Patuelli, Presidente del Gruppo Cassa di Ravenna, di Ernesto Giuseppe Alfieri, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, di Giovanni Tamburini, Presidente della Banca di Imola Spa e di Mario Miccoli, Presidente del Banco di Lucca e del Tirreno Spa.

Con questo nuovo progetto editoriale viene integrato il più generale tema byroniano, preludio all’apertura dell’importante Museo, di respiro internazionale, dedicato a Lord Byron che sarà ospitato a palazzo Guiccioli, a Ravenna, dove egli a lungo visse.

I curatori e gli autori a cui è stato affidato il compito di indagare e ricostruire il percorso di conoscenza, intellettuale e materiale, del poeta inglese in Italia tratteggiano un quadro di reciproci influssi, di studi e sperimentazioni letterarie attivate in un costante intreccio con le diverse realtà italiane.

Nelle città che lo hanno ospitato per più lunghi periodi, Venezia, Ravenna, Pisa, Genova, o che lo hanno visto visitatore curioso e appassionato, come Milano, Bologna, Padova, Ferrara, Firenze, Roma, Byron trova modelli letterari, grandi tradizioni di cultura e civiltà antiche, bellezze naturali e artistiche, personaggi storici che lasciano nelle sue opere influssi di grande rilievo.  Dante, primo fra tutti, che gli ispirerà a Ravenna l’opera poetica dal significativo titolo di “Profezia di Dante”; Tasso, a cui dedica “Il Lamento di Tasso”, composto dopo aver soggiornato nella cella dell’Ospedale Sant’Anna a Ferrara. Molto Byron deve a Goldoni e ai poeti satirici di Venezia, dove, a stretto contatto con la città e i suoi abitanti, prende avvio quella miscela di fiaba, ironia, socievolezza che è la poesia satirica byroniana, da Beppo a Don Juan, il suo capolavoro. Non a caso le sue opere trascineranno gli entusiasmi dei giovani letterati romantici italiani, che tradurranno i suoi poemi, rivissuti come espressione di spirito libertario.

Un’occasione unica, questo volume, per rivisitare con il poeta inglese uno spaccato dell’Italia del primo Ottocento, per proseguire in quel percorso virtuoso che consentirà di diffondere un grande patrimonio culturale e di far convergere esperienze locali ed internazionali verso nuove e alte forme di sviluppo e innovazione.

 

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