07.12.2009
Dedicato a giannantonio bucci il tradizionale calendario artistico del 2010
E’ dedicato a Giannantonio Bucci (Ravenna, 9 febbraio 1925 – Cervia 17 gennaio 2001) il tradizionale calendario artistico del 2010 promosso dalla Cassa di Risparmio di Ravenna Spa e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna.
La presentazione di Franco Gàbici delinea un profilo biografico dell’artista ravennate, formatosi artisticamente alla scuola dello scultore Umberto Pinzauti, dal quale si evince lo straordinario amore per la sua Ravenna e la poliedrica personalità dell’artista.
In particolare, merita di essere ricordato il suo prezioso lavoro in Città, perché, al di là delle indubbie qualità di artista, Bucci va anche considerato come restauratore di opere d’arte e dobbiamo alla sua opera se monumenti marmorei che hanno patito le ingiurie della guerra e del tempo si possono oggi ancora ammirare (i monumenti a Luigi Carlo Farini e il busto dell’Arcivescovo Codronchi a Ravenna e il monumento ad Aurelio Saffi a Forlì).
Conseguito il Diploma nel 1945 all’Accademia Superiore di Belle Arti a Bologna, si trasferisce a Firenze e a Carrara dove frequenta lo studio dello scultore Arturo Dazzi col quale collabora alla realizzazione della stele di marmo in onore di Guglielmo Marconi, una struttura di 45 metri innalzata nel centro dell’Eur a Roma nel 1959.
Ritornato a Ravenna come Assistente alla Cattedra di “Arte figurativa e modellato”, negli anni Cinquanta del secolo scorso partecipa a diverse esposizioni regionali e nazionali vincendo il primo premio per la scultura alla Biennale romagnola d’arte contemporanea con il “Gruppo di Tori”, dedicandosi soprattutto alla ritrattistica e alla medaglistica e componendo un’eccezionale galleria di ritratti dall’intensa interiorità. Nel 1965 è Direttore del Liceo Artistico, dove insegna scultura e della Accademia di Belle arti di Ravenna.
Contemporaneamente si dedica ad opere di grande scultura, le più significative delle quali sono state raccolte nelle dodici riproduzioni a colori del calendario artistico di quest’anno.
Sono infine opera di Giannantonio Bucci anche i medaglioni di don Giovanni Mesini nei Chiostri Francescani e di Camillo Garavini nel porto di Ravenna, opere, come ha sottolineato Romano Pasi che “sono lì per sempre a mostrare la vigoria del suo modellato e la sua precisione espressiva”.