31.10.2017

ROMA; GIORNATA MONDIALE DEL RISPARMIO, IL DISCORSO DEL PRESIDENTE ANTONIO PATUELLI

Giornata Risparmio 31 ottobre 2017

 

Per superare le conseguenze della crisi e favorire la ripresa, le banche in Italia sono impegnate con 152 miliardi di Euro di accantonamenti negli ultimi sei anni, con circa 70 miliardi di aumenti di capitale negli ultimi dieci anni, con dieci miliardi, negli ultimi tre anni, per i vari fondi italiani ed europei per le banche in difficoltà.

La Repubblica Italianaha speso molto meno, anche a confronto con gli altri Paesi europei, pur avendo fatto, nell’anno trascorso, tre importanti interventi, con un impegno di meno di dieci miliardi che dovranno essere largamente recuperati dalla vendita della banca ora in via di nazionalizzazione e con il recupero dei crediti deteriorati delle due banche venete.

Parallelamente a questi enormi sforzi, le banche in Italia stanno sempre più modernizzando i propri processi produttivi.

Si è ridotto fortemente il numero dei gruppi bancari e delle banche indipendenti che nel 2018 saranno ancor meno delle 115 che avevamo previsto a luglio, ma ciò non dovrà limitare la concorrenza.

Le banche in Italia aumentano i prestiti a famiglie e imprese con infimi tassi d’interesse, hanno fortemente ridotto le sofferenze nette, nei primi otto mesi di quest’anno, addirittura di un quarto, dagli 86,8 miliardi di dicembre 2016 ai 65,3 di agosto scorso, con un impegno corale che prosegue intensamente e che ha bisogno di norme certe e stabili.

Le istituzioni italiane hanno posto in essere importanti misure di adeguamento normativo alle migliori regole vigenti in Europa, anche con l’approvazione della legge delega per la riforma del diritto fallimentare e con le nuove linee guida del Consiglio Superiore della Magistratura in materia di buone prassi per le esecuzioni immobiliari.

Diamo atto alla Banca d’Italia  di orientamenti sempre equilibrati e costruttivi per irrobustire la ripresa.

Tutto il mondo produttivo italiano chiede alle istituzioni europee di stabilizzare le regole per le banche che influiscono sugli altri settori d’impresa, senza imprevisti, promuovendo regole identiche, anche con Testi Unici europei innanzitutto di diritto bancario, finanziario e penale dell’economia, per superare i limiti di un’Unione bancaria, troppo incompleta.

In questa settimana si compiono anche i primi tre anni di Vigilanza unica.

Confidiamo nelle plurime iniziative di accertamento delle responsabilità nelle crisi bancarie, sia della Magistratura, sia della Commissione parlamentare d’inchiesta.

Confidiamo in conclusioni rapide che attribuiscano le responsabilità a chi le ha avute e voltino pagina.

La confusione non favorisce la fiducia e la ripresa.

Occorre guardare avanti, costruire insieme la ripresa, correggendo le cause della crisi e non estremizzando i rimedi normativi.

Operiamo per l’innovazione competitiva del mondo delle imprese italiane nei mercati internazionali, che va sostenuta con politiche che incentivino i fattori produttivi.

Bisogna compiere ogni sforzo per superare la crisi morale che è seguita in Europa a quelle finanziarie e sociali.

“I capitali materiali non sono quel che più importa per la rinascita”, quando ciò che conta soprattutto è “la fiducia nell’avvenire”, scriveva Luigi Einaudi nella fatidica estate del 1943.

Le banche debbono fare fino in fondo la loro parte per contribuire al recupero della speranza e della fiducia, premesse per la più cospicua ripresa dello sviluppo e dell’occupazione.

La ripresa dei nazionalismi nel vecchio continente è una risposta emotiva e non lungimirante: la ragione non deve stancarsi di combattere per un futuro migliore per tutti e per lo sviluppo dei processi di civilizzazione.

Dal primo gennaio prossimo entreranno in vigore nuovi principi contabili internazionali e le nuove regole di trasparenza nei servizi finanziari, note come “Mifid2”e  il da tempo da noi auspicato documento sintetico illustrativo dei prodotti di investimento finanziari e assicurativi.

Le banche in Italia operano nel pluralismo competitivo, con scelte d’impresa che debbono essere sempre orientate a far compiere a ciascuno, in piena consapevolezza, le scelte degli investimenti finanziari in piena responsabilità e in coerenza con gli orientamenti di ognuno.

Chiediamo che sia piena e tempestiva l’applicazione della “Mifid2”da parte delle banche e dei soggetti ad esse concorrenti nella vendita dei prodotti finanziari.

La trasparenza deve essere piena e completa anche su ogni dettaglio, compresi i costi delle commissioni e dei servizi.

Chiediamo che gli indicatori sintetici di costo dei prodotti e servizi bancari e finanziari siano definiti con criteri identici in tutta l’Europa dell’Unione bancaria.

ABI e i Sindacati hanno firmato un importante accordo d’avanguardia in Europa sulle politiche commerciali per evitare pressioni indebite sui lavoratori.

L’economia e la finanza debbono operare sempre secondo la più scrupolosa applicazione delle regole e, in più, con sensibilità etiche anche superiori a quelle imposte dalle norme, con un rigore culturale e morale che deve divenire crescentemente etica pubblica e rispetto del valore dei limiti pubblici e privati.

 Ringrazio il Presidente Guzzetti per l’impegno dell’ACRI per l’educazione finanziaria e per le attività dell’ACRI dove sono rappresentati diversi dei più responsabili investitori istituzionali che contribuiscono alla stabilità e alla solidità delle banche in Italia, presupposto importante per la ripresa della fiducia e dello sviluppo.

                                  Antonio Patuelli

 

 

 

 

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