11.12.2015

DEDICATO A DANTE TINARELLI IL CALENDARIO ARTISTICO 2016 DI CASSA RAVENNA E FONDAZIONE

E’ dedicato a Dante Tinarelli (Castel San Pietro, 18 agosto 1925 – Ravenna, 5 luglio 2007) il calendario artistico del 2016 promosso, come è tradizione, dalla Cassa di Risparmio di Ravenna Spa e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna.

In apertura Pino Morgagni introduce così l’artista: “Protagonista di un’esperienza pittorica che si iscrive a pieno titolo nel solco della tradizione figurativa romagnola, attraverso un percorso ricco di proprie motivazioni riflessive, ma contrassegnato da un’assoluta coerenza ed appassionata dedizione al moto realista, senza inflessioni di natura folcloristica o retorica”.

La presentazione di Franco Gàbici delinea poi un profilo biografico dell’artista romagnolo che ne esalta i caratteri di forte personalità e originalità.

Forse non è un caso se Dante Tinarelli si scoprì pittore a partire dagli anni Cinquanta del secolo passato. All’epoca, infatti, il giovane Tinarelli si guadagnava da vivere come perito chimico lavorando alle dipendenze della mitica Sarom, il grande complesso industriale creato da Attilio Monti.

E di fronte all’inevitabile, quanto necessario, avanzare di un domani votato all’industria e alle nuove tecnologie, Tinarelli deve aver avvertito dentro di sé il forte impulso di salvare il paesaggio, buona parte del quale stava per essere sacrificato sull’altare del progresso. Ecco, allora, che il pennello di Tinarelli si mette al servizio della natura e del paesaggio, che ritrae sul posto, quasi a volere raccogliere la sua protesta silenziosa e discreta, come del resto lo era lui, che visse sempre al di fuori dei riflettori e delle ribalte, ma sempre attento a quanto stava accadendo attorno a lui.

Una pittura, quella di Tinarelli, tenacemente legata alla sua Romagna, della quale ha saputo cogliere gli umori e la tipicità ma anche, come scrive Lena Corni, “tutta la serena atmosfera d’un arcaico e imperturbabile volgere di stagioni e vicende”. E il legame con la sua terra è ribadito anche dalla romagnolità dei suoi maestri, da Moradei a Miserocchi, da Manaresi a Marchini ma soprattutto da Renzo Morandi del quale fu amico e dal quale seppe sempre trarre validi insegnamenti, in particolare la lezione Morandiana dello studio della natura.

“Parlando della pittura di Dante Tinarelli non si può prescindere – scrive ancora Lena Corni – dal riferimento a quella terra, per antonomasia forte e generosa, che è la Romagna perché queste opere non solo ne sono preminentemente ispirate, ma ne contengono gli umori, la forza, la tipicità e tutta la serena atmosfera d’un arcaico e imperturbabile volgere di stagioni e vicende”.

Contestualmente, la Cassa di Risparmio di Ravenna S.p.A. rende omaggio a Tinarelli ospitando presso le proprie vetrine del “Private Banking” (ex Negozio Bubani) di Piazza del Popolo n.30, fino al 15 dicembre prossimo, una mostra di oltre trenta opere dell’artista romagnolo.

 

 

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