02.12.2014
DEDICATO A FRANCESCO VERLICCHI IL CALENDARIO ARTISTICO 2015 DI CASSA RAVENNA E FONDAZIONE
E’ dedicato a Francesco Verlicchi il calendario artistico del 2015 promosso, come è tradizione, dalla Cassa di Risparmio di Ravenna Spa e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna.
In apertura l’artista si presenta da solo: “Gli elementi che richiedo al mio quadro sono un’armonia di colori assolutamente raggiunta, la ricerca e vigilanza di un’armonia spaziale, poi quel qualcosa di misterioso, inesprimibile con parole, che fa parte della mia personalità e sensibilità”.
La presentazione di Franco Gàbici delinea un profilo biografico dell’artista romagnolo che ne esalta i caratteri di forte personalità e originalità.
Incoraggiato da suo padre, che faceva il decoratore di carrozze, Francesco “Chicco” Verlicchi frequenta la Scuola di Arti e Mestieri diretta dal pittore lughese Giulio Avveduti che subito intuisce le potenzialità del suo giovane allievo.
Dopo aver lavorato a Lugo nella bottega del pittore e decoratore Antonio Ricci, Verlicchi si iscrive ai corsi liberi della Accademia di Belle Arti di Ravenna e nel contempo affina il suo stile, che si inserisce nella tradizione figurativa ottocentesca.
Una data importante della vita artistica di Verlicchi è il 1956, quando Antonio Ricci lo chiama come aiuto per il restauro degli affreschi di San Giacomo Maggiore a Lugo e nello stesso anno succederà al maestro nella direzione della Scuola di Arti e Mestieri di Fusignano. Del resto Verlicchi già aveva avuto modo di esprimere la sua abilità nell’arte dell’affresco realizzando un grande murales, purtroppo irrimediabilmente perduto, all’interno della Caserma Garibaldi di Ravenna.
Molto importante per la sua formazione artistica fu il soggiorno a Parigi, dove ebbe modo da un lato di approfondire la grande lezione impressionistica e dall’altro di entrare in contatto con le avanguardie.
Rientrato in Romagna, terra alla quale si è sempre sentito fortemente legato, Verlicchi si dedica all’insegnamento e dal 1959 al 1978 è titolare della cattedra di “Disegno dal vero” nell’Istituto d’arte per il mosaico di Ravenna.
Nell’autunno del 1980 Verlicchi è presente, insieme a Umberto Folli e Giulio Ruffini, nella mostra “1945-60: Aspetti dell’arte romagnola” allestita nella Pinacoteca di Bagnacavallo.
Verlicchi è stato anche un apprezzatissimo acquerellista, ritrattista e caricaturista. Molte sue illustrazioni e vignette hanno illustrato il giornale fusignanese “Il Pollaio”. Nella Curia di Faenza sono conservati i ritratti dei vescovi usciti dal suo pennello. Ma soprattutto Verlicchi amava ritrarre in caricatura i personaggi che apparivano sul piccolo schermo della televisione. Le sue caricature furono oggetto di una mostra allestita a Fusignano in occasione dei suoi novant’anni.
Molto legato alla sua città, Verlicchi ha donato alla biblioteca di Fusignano la sua ricchissima biblioteca, una raccolta di ben 4 mila volumi.
Moltissimi i riconoscimenti per le sue opere. Nel 1958 si aggiudicò la Sezione estemporanea del “Premio Campigna” con un paesaggio della foresta casentinese e nel 1963 una sua “Natura morta” ottenne il primo premio alla “Biennale d’arte romagnola” di Forlì.
Verlicchi ha affidato ai pennelli e alle matite le sue emozioni senza stancarsi mai, fino a pochi giorni dalla scomparsa, avvenuta nella sua Fusignano nelle prime ore del mattino del 30 settembre del 2008.