31.03.2014
Esposta a Ravenna nelle vetrine del “Private Banking” della Cassa una Mostra su “La tutela e la valorizzazione del dialetto romagnolo”.
La Cassa di Risparmio di Ravenna S.p.A. ospita presso le proprie vetrine del “Private Banking” (ex Negozio Bubani) di Piazza del Popolo n.30, fino al 8 aprile prossimo, una particolare ed esclusiva mostra su “La tutela e la valorizzazione del dialetto romagnolo”, realizzata grazie alla collaborazione con l’Associazione Istituto Friedrich Schürr.
L’Associazione Istituto Friedrich Schürr, intitolata al glottologo austriaco che nei primi del 1900 venne in Romagna a studiare il nostro dialetto, è nata nel 1996 ed ha sede a Santo Stefano di Ravenna. Ha lo scopo statutario di tutela e valorizzazione del dialetto romagnolo e della cultura da esso veicolata: la poesia, la letteratura, le tradizioni, il folclore, i canti, i balli e tutte quelle espressioni che appartengono al dialetto della Romagna.
La Schürr pubblica fin dal 1996 la rivista “La Ludla” (la favilla) che esce oggi in 10 numeri all’anno in 2750 copie per ogni numero e viene spedita gratuitamente ai soci, alle scuole, alle biblioteche ed agli enti pubblici della Romagna. Con il supporto della Provincia di Ravenna la Schürr ha creato il sito www.argaza.it che oltre ad informare dell’attività dell’Associazione stessa, fornisce il calendario degli eventi romagnoli riguardanti il dialetto.
Nel campo dell’editoria si è dotata di due collane: “Tradizioni e dialetti di Romagna” (che conta ad oggi ben 11 titoli) e una più recente “Fola, fulaja” per le favole in dialetto con traduzione a fronte (che conta finora 4 pubblicazioni). In convenzione con il Comune di Ravenna fornisce collaborazione e sostegno per lo studio del dialetto e delle tradizioni nelle scuole, dalla materna alla media inferiore, nonché nelle varie Università per adulti della Romagna.
Friedrich Schürr, (Vienna 1888 - Costanza 1980 ) dopo la laurea fece un viaggio a Firenze. Durante il ritorno, volle fermarsi in Romagna per sentire come parlavano i contemporanei e come si pronunciavano le parole. Scoprì che la parlata reale era molto diversa da quella che aveva creduto; ciò lo indusse a compiere altri viaggi in Romagna per studiare i mutamenti storico-linguistici
Egli scoprì che la lingua romagnola aveva acquisito i suoi tratti distintivi tra i secoli VI e VIII, periodi in cui l’Italia era divisa tra bizantini e longobardi. Oltre ai lavori sulla parlata romagnola, Schürr studiò diversi dialetti italiani (ferrarese, toscani, umbri e meridionali),francesi, spagnoli, portoghesi e rumeni.