20.02.2014
ESPOSTA A RAVENNA NELLE VETRINE DEL "PRIVATE BANKING" DELLA CASSA UNA MOSTRA SU "FIAMME GIALLE D'ITALIA"
Oggetti, foto e documenti storici della Guardia di Finanza.
Esposta a Ravenna nelle vetrine del “Private Banking” (ex Negozio Bubani) di Piazza del Popolo una Mostra su “Fiamme Gialle d’Italia; oggetti, foto e documenti storici della Guardia di Finanza”.
La Cassa di Risparmio di Ravenna S.p.A. ospita presso le proprie vetrine del “Private Banking” (ex Negozio Bubani) di Piazza del Popolo n.30, fino al 5 marzo prossimo, una particolare ed esclusiva mostra su “Fiamme Gialle d’Italia; oggetti, foto e documenti storici della Guardia di Finanza”.
Fiamme gialle è l’appellativo col quale vengono chiamati coloro che con l’uniforme della Guardia di Finanza da oltre due secoli sono al servizio del paese. A questi militari che - come si legge nel documento di concessione pontificio a firma dell’allora Cardinale Pacelli, “attendono a salvaguardare gl’interessi dell’Erario, spesso, o in luoghi alpestri o lungo le spiagge dei mar, menano vita durissima e piena di pericoli ” - fu attribuito nel 1934 come santo patrono l’evangelista esattore delle tasse S. Matteo.
Ed è dal 1774 che le Fiamme Gialle svettano con il loro cappello sulle cime e lungo i confini sebbene sia solo con l'unità d'Italia che si ha il Corpo nazionale al quale sono stati affidati i compiti primari di vigilanza doganale, nonché quelli di concorso alla difesa dello Stato.
Le prime Fiamme Gialle apparse nel 1875 furono definite asole di panno giallo. Le asole prenderanno poi quel tradizionale aspetto di fiamma con il nuovo regolamento sull'uniforme, acquisendo infine l'attuale denominazione nel 1897.
Gli oggetti esposti fanno parte della collezione del Dott. Luigi Cosimato, autore di studi ed articoli pubblicati su diversi giornali, e rappresentano una panoramica di simboli e strumenti di vita quotidiana testimoni di vicende storiche ed umane, a volte eroiche, a volte anonime, tutte accomunate da un paio di fiamme gialle cucite sui baveri della giacca.
Come quella del Sottobrigadiere Giovanni Borsetti, nato a Goro e morto a Marina di Ravenna nel 1906, all’età di 78 anni. Dopo il congedo dal Corpo il graduato fu autorizzato ad occupare con la propria famiglia il casello demaniale gestito durante il servizio ed adibito a ricovero delle pattuglie che vigilavano il litorale, situato nella landa sabbiosa e desolata a nord di Ravenna. Anche dopo la sua morte, man mano che altre costruzioni si affiancarono al casello, nella voce popolare quel luogo veniva indicato come il Casale di Borsetti. Cosicché il Comune, con apposita delibera, decise di nominare quel piccolo abitato di capanne e baracche in legno, con l’attuale toponimo di Casalborsetti.
A questo storico Corpo Militare l’esposizione, ospitata dalla Cassa, ha voluto rendere omaggio.