06.12.2013

DEDICATO A GIULIO RUFFINI IL CALENDARIO ARTISTICO 2014

E’ dedicato a Giulio Ruffini (Villanova di Bagnacavallo, 18 luglio 1921 – Ravenna 1 settembre 2011) il calendario artistico del 2014 promosso, come è tradizione, dalla Cassa di Risparmio di Ravenna Spa e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna.

In apertura l’artista si presenta da solo…. “La mia pittura: tradizione e sperimentazione, un certo rigore per la forma e un’ebbrezza per il colore”.
La presentazione di Franco Gàbici delinea un profilo biografico dell’artista romagnolo che ne esalta i caratteri di forte personalità e originalità.
Giulio Ruffini,figlio unico di padre operaio e di madre bracciante, fin da ragazzo vive prevalentemente a Mezzano e qui impara ad andare in bicicletta e a correre lungo gli argini ma al tempo stesso scopre “la bellezza di una foglia, l’acutezza di un fiore che può cambiare una stanza” e soprattutto comincia a guardare con un occhio nuovo cose e persone “intuendo che si possono dire un mucchio di cose affettuose disegnandoli”. Il passo è breve e poco più che ventenne decide di assecondare la sua vocazione frequentando la scuola di Arti e Mestieri di Cotignola sotto la guida di Luigi Varoli. Rimasto orfano fin dall’età di sei anni, i sacrifici della madre vengono ricompensati già nel 1951, quando il trentenne Ruffini ottiene il primo successo guadagnandosi il Premio Diomira a Milano e l’anno successivo si riconferma ottenendo il Premio Suzzara, ciò richiama l’attenzione dei critici che lo annoverano nel movimento realista.

Nel 1954 si presenta poi al grande pubblico con la sua prima “personale” allestita al Circolo di Cultura di Bologna e nello stesso anno presenta due suoi lavori alla Biennale di Venezia. La sua arte gli apre anche le porte della scuola e nel 1957 Ruffini inizia la sua attività di docente al Liceo Artistico di Ravenna, nel frattempo continua a mietere successi e riconoscimenti, tra gli altri il prestigioso “Premio Silvestro Lega” di Modigliana.
Nel 1968 la Bottega di Ravenna pubblica la corposa monografia curata da Raffaele De Grada e Ruffini dà vita a tutta una serie di dipinti dedicata al mondo rurale al quale si è sempre sentito legato e dal quale ha tratto la sua ispirazione.

Le grandi antologiche della Loggetta Lombardesca e della Bottega fino all’ultima, nel 2007, della Biblioteca Classense, sono ancora vive nel ricordo di amici ed estimatori di un pittore che con la sua arte ha voluto dare dignità alla sua terra, “dando voce a gente che voce non l’ha mai avuta”, da qui il suo senso dell’arte come riscatto ma anche, come sottolineato da De Grada, “come contemplazione, gusto di vivere, come struttura del reale”.
Tra gli estimatori di Ruffini lo scrittore Piero Chiara che in una lettera del 1969 affermava: “La sua pittura si libera da ogni suggestione e in alcuni quadri fa capire quanta forza abbia in sé e quanto alimento possa muovere nella fantasia” e Giancarlo Trombini, Professore Emerito di Psicologia Clinica a Bologna che gli tributava questo omaggio: “Un grande poeta della pittura poiché capace di utilizzare la propria testa come fosse un cuore”.
La Cassa e la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna renderanno omaggio a Ruffini anche attraverso l’esposizione di alcune sue opere presso le vetrine del “Private Banking” della Cassa, ex Negozio Bubani, in Piazza del Popolo a Ravenna, dal 12 al 19 dicembre.

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