01.12.2005
Strenna 2005
La strenna 2005 della Cassa di Risparmio di Ravenna S.p.A. e della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna è quest’anno su “I Teatri di Romagna – un sistema complesso”.
Si tratta del tredicesimo volume della collana che si sta sviluppando da oltre 11 anni e che rappresenta un’ulteriore tappa di un originario itinerario culturale di ricerca che vanta ormai tanti approfondimenti ed anche diverse scoperte.
Il volume è di Elisabetta Vasumi Roveri ed è pubblicato dalla Casa editrice “Editrice Compositori” di Bologna e fa seguito a: G. Viroli “Quadreria Classense – Dipinti e sculture dal XV al XIX secolo nella fabbrica Classense”, N. Ceroni, G. Viroli “La Bottega dei Barbiani. Due secoli d’arte a Ravenna”, G. Viroli “La Quadreria della Cassa di Risparmio di Ravenna”, U. Foschi, L. Montanari “Memorie d’arte, memoria di tempo”, G. Viroli “Il gesto sospeso. Scultura nel ravennate negli ultimi due secoli”, D. Domini, M. Milanesi “Vincenzo Coronelli e l’Imago Mundi”, C. Giovannini, M. Rolih Scarlino “Strumenti di Ippocrate. Il museo medico chirurgico di San Vitale di Ravenna”, G. Viroli “I Longhi, Luca, Francesco, Barbara pittori ravennati”, U. Foschi “Case e Famiglie della vecchia Ravenna”, D. Domini, L, Martini, G. Viroli “Ravenna segreta”, A. Graziani “Ravenna, immagini del 900 fra gli anni 70 dall’Archivio dell’Istituto Luce”, A. Graziani “La Romagna della Via Emilia fra gli anni 20 e gli anni 70 dall’Archivio dell’Istituto Luce”.
Come si legge nell’introduzione, la Romagna (intesa nella sua estensione territoriale dal Comprensorio Imolese al Riminese) costituisce un caso del tutto particolare per la fitta diffusione di “fabbriche teatrali”, omogenea e capillare in tutto il territorio. Tali caratteristiche generarono un “sistema complesso” di correlazioni. Esse avvenivano sia dal punto di vista delle attività di spettacolo vero e proprio (le compagnie si esibivano nei vari teatri), che da quello architettonico (un vero e proprio circuito degli architetti “specializzati” nella progettazione di tali strutture), sia di tutte quelle peculiarità artigianali ed artistiche che concorrevano alla realizzazione dell’opera.
Il libro ripercorre quella serie di eventi, rintracciandone la documentazione, anche per quei teatri che, nel corso degli eventi, furono dismessi o distrutti. La Romagna, infatti, era e continua ad essere ricchissima di Teatri e di spazi teatrali, di ognuno dei quali, esistenti o meno, viene tracciata la storia anche con un interessante apparato iconografico originale e per larga parte inedito.
Il volume è aperto dalla prefazione di Antonio Patuelli, Presidente della Cassa di Risparmio di Ravenna Spa, di Lanfranco Gualtieri, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e di Alberto Domenicali, Presidente della Banca di Imola Spa nella quale si sottolinea che i Teatri di Romagna rappresentano una ulteriore tappa di un originario itinerario culturale di ricerca che vanta ormai tanti approfondimenti ed anche diverse scoperte.
La Romagna, anche in questo caso, viene vista come area aperta alle idee ed alle novità che man mano sono emerse in Italia ed in Europa: il caso dei teatri è emblematico di una vitalità e di apertura mentale inaspettata per secoli ormai anche lontani e per località spesso ben poco popolate.
Colpisce la forte diffusione, in particolare dal Settecento e dall’Ottocento, dei teatri, con sedi autonome, in tutte le città ed in gran parte dei paesi più significativi della Romagna.
Quello che viene ora presentato è, quindi, un itinerario di ricostruzioni storiche, di riflessioni e di stimoli anche sulla ricchezza del pluralismo nelle forme artistiche proprie dei teatri.
Ravenna, 29 novembre 2005