21.04.2009

I direttori generali delle banche del gruppo cassa hanno presentato ai reggenti delle filiali il bilancio 2008

Da qualche anno nel mese di aprile la Cassa di Risparmio di Ravenna Spa riunisce, nella sala Sergio Bandini, i direttori di tutte le filiali ed i dirigenti centrali del proprio gruppo privato ed indipendente per approfondire il bilancio dell’anno precedente e per indicare le strategie per il nuovo anno.
Quest’anno, dopo l’apertura di altre filiali nel 2008 e l’acquisizione di due banche, il Banco di Lucca Spa e la Cassa dei Risparmi di Milano e della Lombardia, la sala Sergio Bandini non è stata più sufficiente per contenere i dipendenti delle filiali ed i direttori centrali delle quattro banche e delle due società finanziarie operative del gruppo Cassa. La riunione si è, pertanto, tenuta nell’anfiteatro del Centro Congressi di Palazzo Corradini ed è stata aperta dalle relazioni del Direttore Generale, Nicola Sbrizzi e del Vice Direttore Generale, Giuseppe De Filippi che, dopo aver descritto i risultati del Gruppo nel corso dell’anno 2008, hanno evidenziato, insieme agli altri direttori delle banche e delle società controllate, i futuri obiettivi strategici.


La riunione è stata conclusa dal Presidente della Cassa di Risparmio di Ravenna Spa, Antonio Patuelli che ha sottolineato che la Cassa non ha seguito le mode, non ha mai distribuito stock option e strumenti similari, non ha inseguito la redditività a tutti i costi a scapito della patrimonializzazione che è, invece, sempre cresciuta ed è assai cospicua.
Il Presidente Patuelli ha inoltre sottolineato diversi profili etici della Cassa e del Gruppo: innanzitutto la Cassa ha mantenuto le tradizioni tipiche delle Casse di Risparmio; i risparmi raccolti vengono reinvestiti sul territorio; la Cassa ed il Gruppo continuano a sviluppare gli investimenti produttivi e ad ampliare l’occupazione; inoltre circa la metà degli utili della Cassa va alla benemerita Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna che li eroga con assoluta trasparenza in attività sociali. Tutto questo – ha concluso il Presidente Patuelli – realizza un circuito virtuoso che non ci stancheremo di alimentare per un sempre ulteriore sviluppo.


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