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30.04.2009

Bilancio 2008; assemblea cassa con patuelli e sbrizzi: conferma del dividendo record dello scorso anno

Oggi si è tenuta l’Assemblea della Cassa di Risparmio di Ravenna Spa presso il Teatro Alighieri di Ravenna.
L’Assemblea, in sede straordinaria, ha approvato la proposta di aumento del capitale sociale (gratuito per gli azionisti) da 151.372.000,00 euro a 174.660.000,00 euro mediante aumento del valore nominale unitario delle azioni da 5,20 euro a 6,00 euro ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2442 del codice civile e conseguente modifica dell’articolo 5 dello statuto sociale. Inoltre l’Assemblea ha approvato la proposta di modifica di parte dello statuto sociale conseguenti alle “Disposizioni di vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle banche” emanate da Banca d’Italia.
In sede ordinaria l’Assemblea della Cassa ha approvato, anche con scroscianti applausi, il Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2008 corredato dalle Relazioni del Consiglio di Amministrazione sulla gestione, del Collegio Sindacale e della Società di revisione e la destinazione dell’utile d’esercizio con la conferma del dividendo record dello scorso anno di 66 centesimi di euro in contanti. Inoltre sono stati approvati gli altri punti dell’ordine del giorno della seduta ordinaria.


A conclusione della relazione all’Assemblea della Cassa di Risparmio di Ravenna Spa, a nome del Consiglio di Amministrazione, il Presidente Antonio Patuelli ha affermato che le dimensioni e gli effetti della crisi finanziaria in atto hanno posto prepotentemente in evidenza la necessità di una adeguata patrimonializzazione delle banche. Con lungimiranza, da anni, il Gruppo Cassa, già tradizionalmente solido, ha attuato a supporto delle proprie strategie di sviluppo un programma di rafforzamento patrimoniale, sin dal 2000 per la Cassa e negli anni più recenti per Sofibar. Tali operazioni, oltre all’impegno profuso nelle iniziative assunte in esecuzione delle nuove Disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche in attuazione degli accordi di Basilea 2, fanno sì che i coefficienti patrimoniali della Cassa siano ben superiori a quelli normativamente previsti. Tale circostanza ci consente di far fronte autonomamente ad eventuali ulteriori occasioni di sviluppo ed assicurare alla clientela un adeguato supporto al fabbisogno finanziario necessario anche per affrontare l’attuale imprevista sfida dovuta al rallentamento economico derivato dalla crisi finanziaria.
Il Presidente Patuelli ha, quindi, aggiunto che nel 2008 si è registrata la caduta dei falsi miti economici, quasi idoli pagani, che negli anni precedenti avevano affascinato in particolare la finanza anglo-americana e, in misura minore, anche quella europea e pure italiana, ma non la Cassa di Risparmio di Ravenna Spa che non ha mai creduto nelle virtù di rischi elevatissimi, in presenza di capitali troppo ridotti, per favorire elevati ROE e cospicue distribuzioni di premi ad amministratori e dirigenti anche in strumenti finanziari e stock options. Infatti la Cassa ha continuato sempre a perseguire le regole fondamentali più prudenziali del far banca: “Per noi la solidità del patrimonio è un requisito fondamentale ed infinito, il rischio va sempre frammentato e limitato al massimo, il ROE non è un idolo, mentre le stock options (mai distribuite ad alcuno nella nostra banca) sono elementi di distorsione della sana e prudente gestione.
La saggia e lungimirante prudenza della Cassa ha premiato anche nei mesi più turbolenti e difficili dei mercati internazionali ed è una solida garanzia per gli azionisti, i dipendenti ed i clienti. Negli scorsi mesi, così traumatici per il mondo bancario internazionale, abbiamo anche costatato con soddisfazione non solo la solidità della Cassa, ma anche l’ammirevole circuito virtuoso che si innesta con la Cassa e tramite la Cassa a cominciare dai territori di tradizionale operatività. Infatti la raccolta e l’operatività della Cassa, con l’opera complessiva di azionisti, amministratori, dipendenti e clienti, converge a far crescere la banca e a sostenere l’economia produttiva dei territori, a garantire la stabile occupazione dei dipendenti e fornisce l’utile netto ed i dividendi sia per gli azionisti privati, sia per la benemerita e privata Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna che riversa quasi la metà dei dividendi totali distribuiti dalla Cassa sulle necessità sociali del territorio, con un circolo virtuoso che va incoraggiato ed alimentato sempre più.
Il Presidente Patuelli ha concluso sostenendo che la crisi internazionale ha anche spazzato via vuoti luoghi comuni che non abbiamo mai condiviso, compreso il mito che la grossa dimensione delle banche fosse essa sola un valore determinante. Crediamo, invece, da sempre con Luigi Einaudi che possano esistere buone o cattive grandi, medie e piccole banche e che la dimensione
è uno, ma non l’unico o il principale dei fattori produttivi e che le economie di scala possano essere realizzate anche all’esterno dell’azienda come noi facciamo innanzitutto, ma non solo, col Consorzio CSE. Con questi presupposti affrontiamo le difficoltà del nuovo anno con l’impegno di favorire tutte le potenzialità che possono maturare”.



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