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20.06.2017

ANTONIO PATUELLI INSIGNITO DEL GRIFO CITTÀ DI IMOLA

In una affollatissima sala del Consiglio comunale di Imola, si è tenuta la cerimonia di consegna del “Grifo Città di Imola” ad Antonio Patuelli, Presidente del Gruppo Cassa di Risparmio di Ravenna e Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana.

Presente un assai folto e qualificato pubblico, diverse autorità, numerosi imprenditori, rappresentanti di categorie professionali, del mondo della cultura, dell’università e dell’economia.

Ad effettuare la consegna è stato il Sindaco di Imola, Daniele Manca, che ha motivato  il conferimento a Patuelli: «per avere contribuito in maniera determinante alla crescita del gruppo bancario, mantenendo salde le radici sul territorio, a fianco delle imprese e delle famiglie della Romagna e per avere assunto la presidenza dell’Abi in un momento di grande difficoltà di tutto il sistema bancario, con senso di responsabilità e spirito di servizio».

Nel suo intervento a Imola, il Presidente Patuelli ha fra l’altro affermato che fu di tutta originalità e molto promettente l’incontro e la collaborazione fra la Cassa di Risparmio di Ravenna Spa e la Banca Cooperativa di Imola, iniziata proprio vent’anni fa.

La Cassa di Risparmio di Ravenna, da sempre privatissima e di natura associativa, si era trasformata in Spa nel 1992 e aveva da subito iniziato un proprio originale percorso di rafforzamento patrimoniale sia con cospicui annuali accantonamenti, sia con preventivi significativi aumenti di capitale.

L’allora quasi centenaria Banca Cooperativa di Imola rappresentava un tipico esempio di qualità di banca popolare, quindi ugualmente, ma altrimenti, privatissima.

L’incontro fra queste due banche fu particolarmente felice innanzitutto in termini culturali e metodologici perché si misero a confronto le diverse tradizioni di attività bancaria.

Originalissimo – ha sottolineato il Presidente Patuelli - fu anche l’ingresso di una banca popolare in un gruppo bancario fondato da Cassa Spa: allora non ve ne erano precedenti e l’ “operazione” fu la prima in Italia di tal genere, fortemente anticipatrice. Si dovette realizzare una offerta pubblica di acquisto condizionata alla preventiva trasformazione della Banca Cooperativa in Banca di Imola Spa il che avvenne, sempre sotto la lungimirante regia del presidente Alberto Domenicali, con il forte impegno del direttore Vittorio Lenzi, con grandissimo consenso e un approvazione ampissima (su 1063 presenti all’Assemblea del 12.1.1997 al Palazzo dello Sport, a Imola quasi tutti furono favorevoli, salvo pochissimi, 17 contrari e 2 astenuti).

I risultati di vent’anni sono eclatanti e premiano le coraggiose anticipatrici scelte effettuate e una gestione costantemente caratterizzata dall’iniziativa privata bancaria.

Confrontando i risultati di bilancio del 1996 con quelli più recenti, del 2016 (in anni di bassissima inflazione o di recessione), constatiamo – ha aggiunto il Presidente Patuelli - con grande soddisfazione che la Banca di Imola in questi vent’anni ha visto passare:

-           la raccolta diretta da 458 milioni di euro a 1379 milioni di euro;

-           la raccolta indiretta da 431 milioni di euro a 1798 milioni di euro;

-           la raccolta globale da 889 milioni di euro a 3177 milioni di euro;

-           gli impieghi sono passati da 303 milioni di euro a 1061 milioni di euro;

-           i conti correnti da 24 mila a 45 mila;

-           le filiali da 15 a una quarantina;

-           i soci da 4386 a 6120.

In questi vent’anni sono stati complessivamente distribuiti agli azionisti quasi 104 milioni di euro, dopo aver accantonato oltre 24 milioni a riserve.

I dipendenti sono passati da 194 a 257.

La Banca di Imola fa parte di un Gruppo con indici di alta solidità patrimoniale certificati anche dalle competenti autorità.

 

 

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