09.09.2010

Il presidente patuelli apre negli antichi chiostri francescani della fondazione cassa la v edizione di "dante09"

Il Presidente del Gruppo Cassa di Risparmio di Ravenna Spa, Antonio Patuelli, sottolinea innanzitutto che da lungo tempo la Cassa di Risparmio di Ravenna Spa è dedita al “culto di Dante”. Luigi Rava, che per un trentennio fu Vice Presidente e poi Presidente della Cassa fra fine Ottocento ed inizio Novecento, si impegnò per decenni per l’acquisizione alla Cassa degli Antichi Chiostri francescani attigui alla Tomba di Dante e alla Sede Centrale della Cassa stessa.
Raggiunto finalmente il risultato, i Chiostri (soprannominati rispettivamente “Chiostro Dante” quello più vicino alla Tomba e “Chiostro Cassa” quello attiguo alla Banca) vennero progressivamente consolidati ed aperti al pubblico per varie iniziative culturali in particolare di significato dantesco, in collaborazione con i valorosi frati francescani.
Ormai da qualche anno, intuendo l’importanza poliedrica del prossimo settimo Centenario dantesco del 2021, la Cassa Spa ha concordato con la benemerita Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna un programma che ha previsto la cessione dell’intero complesso dei Chiostri, da Via Dante a Largo Firenze, alla Fondazione, per il pieno utilizzo di tutti gli spazi a finalità culturali, previa la ristrutturazione, il consolidamento e la valorizzazione di ogni parte del complesso. La conclusione di questa memorabile opera è imminentissima, ma nel frattempo la Fondazione, d’intesa con le pubbliche autorità, ha proceduto al sostegno ed alla realizzazione di diverse opere di valorizzazione dell’intera zona dantesca, compresa l’illuminazione esterna della stessa Basilica di San Francesco.
Da questa prospettiva del settimo Centenario dantesco - ha aggiunto il Presidente Patuelli - è nata anche l’idea di sostenere e sviluppare le varie, complementari ed importanti iniziative dantesche che si tengono tradizionalmente a Ravenna e anche svilupparle con “Dante 09” che, quest’anno, significativamente si apre proprio qui, nei Chiostri, con un tema, “la lingua che cambia gli italiani”, che è focalizzato anche all’imminente centocinquantenario dell’Unità d’Italia. Infatti il volgare dantesco, base della lingua e della cultura italiana, è il fondamento della nazione italiana che è esistita e si è sviluppata per secoli ancor prima dell’Unità d’Italia che, rifuggendo dalle deformazioni del nazionalismo, ha patriotticamente completato e coronato lo spirito nazionale.


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