06.05.2010

In mostra al private banking della cassa "le opere di giannantonio bucci"

La Cassa di Risparmio di Ravenna S.p.A. prosegue i suoi appuntamenti espositivi ospitando presso le proprie vetrine del “Private Banking” (ex Negozio Bubani) di Piazza del Popolo n.30, per tutto il mese di maggio, una particolare ed articolata Mostra su: “Le opere di Giannantonio Bucci”, dalla personalissima collezione privata del Dr. Duilio Donati, collezionista per passione.


Duilio Donati, da oltre 40 anni al servizio della collettività come apprezzato medico di famiglia, ha da sempre coltivato con intensità la sua passione per le medaglie e la musica classica. E’ in occasione del 7° centenario della nascita di Dante, nel 1965, che iniziò la sua prestigiosa raccolta acquistando presso l’antica Libreria Lavagna di Via Cairoli un cofanetto con tre medaglie di Dante, autore il bolognese Giorgio Viola, fatte coniare dal Comune.


Una meticolosa ricerca che lo portò ad esporre a Speyer, citta tedesca gemellata con Ravenna, il meglio delle sue medaglie dantesche e quelle su Verdi.
La straordinaria collezione privata di medaglie del Dr. Donati, coniate in dimensioni e metalli diversi, copre un arco temporale che va dal XV sec. ai giorni nostri.
In particolare la Cassa, tramite Duilio Donati, ha voluto rendere omaggio alle opere contemporanee di Bucci, al quale ha anche dedicato il proprio Calendario Artistico per l’anno in corso.
Giannantonio Bucci (Ravenna, 9 febbraio 1925 – Cervia 17 gennaio 2001) si formò artisticamente alla scuola dello scultore Umberto Pinzauti.


Negli anni Cinquanta del secolo scorso partecipò a diverse esposizioni regionali e nazionali vincendo il primo premio per la scultura alla Biennale romagnola d’arte contemporanea con il “Gruppo di Tori”, dedicandosi soprattutto alla ritrattistica e alla medaglistica e componendo un’eccezionale galleria di ritratti dall’intensa interiorità. Nel 1965 fu Direttore del Liceo Artistico, dove insegnò scultura e dell’Accademia di Belle arti di Ravenna.
Sono infine opera di Giannantonio Bucci anche i medaglioni di don Giovanni Mesini nei Chiostri Danteschi e di Camillo Garavini nel porto di Ravenna, opere, come ha sottolineato Romano Pasi che “sono lì per sempre a mostrare la vigoria del suo modellato e la sua precisione espressiva”.

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