26.01.2010
Il presidente patuelli a firenze all'accademia dei georgofili
Il Presidente del Gruppo Bancario Cassa di Risparmio di Ravenna Spa e Vice Presidente dell’ACRI – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio S.p.A. -, Antonio Patuelli, banchiere da sempre legato al realismo di origine agricola, è intervenuto a Firenze, all’Accademia dei Georgofili, tenendo una lettura su: “Credito agrario, ieri ed oggi”.
Il Presidente Patuelli, svolgendo un’ampia relazione sulle vicende storiche e legislative del credito agrario e ripercorrendo dalla fine dell’800 le tappe e la natura giuridica dei principali provvedimenti legislativi in materia, ha, fra l’altro, sostenuto che: “L’esigenza di assicurare finanziamenti all’agricoltura per ricercare la trasformazione e la crescita del mondo agricolo è il filo conduttore di un percorso di liberalizzazione graduale del credito agrario.
Il Testo Unico bancario del 1993, che ha sostituito la vecchia legislazione del 1936, - ha proseguito il Presidente Patuelli - ha trasformato, semplificandolo, il credito agrario in credito all’agricoltura, quasi esclusivamente di diritto ordinario.
Le innovazioni più significative introdotte si sostanziano nei principi di despecializzazione temporale, operativa ed istituzionale. Ciò ha comportato per tutte le banche la facoltà di esercitare credito all’agricoltura, facendo venir meno il principio della specialità dell’offerta e della necessaria autorizzazione per l’intervento in tale comparto creditizio.
Il rapporto tra impresa agricola e mondo bancario è oggi in piena evoluzione, caratterizzato da un rinnovato interesse nei confronti del settore primario da parte del comparto creditizio, come dimostrano i più recenti dati sul credito all’agricoltura dove i finanziamenti bancari al settore hanno manifestato tra dicembre 2000 ed ottobre 2009 un incremento da 23 a 38 miliardi di euro.”
Patuelli ha anche affrontato le prospettive del credito all’agricoltura sulla base del nuovo accordo di Basilea (noto come Basilea 2) per la regolamentazione del capitale delle banche, affermando che “l’agricoltura non deve sentirsi eccessivamente preoccupata da rischi di restrizioni creditizie, trattandosi di un comparto caratterizzato dalla più semplice visibilità e controllabilità dei capitali e dalla sostanziale maggiore semplicità dei bilanci .
Agricoltura e banche sono, ha concluso il Presidente Patuelli, due aspetti fortemente correlati del medesimo mondo delle imprese e sono soprattutto interessate a regole certe di piena libertà e responsabilità aziendali. Le regole generali debbono evitare privilegi e discriminazioni nelle attività imprenditoriali sia per le imprese agricole, sia per le banche.
Per l’agricoltura è ormai indispensabile attendere in particolare una riduzione della pressione fiscale sui vari tipi di aziende e potrà così svilupparsi un circuito virtuoso in un’economia libera e dinamica”.