06.04.2010

Le vetrine del "private banking" della cassa ospitano una mostra su "ripensando il bel canto"

La Cassa di Risparmio di Ravenna S.p.A. prosegue i suoi appuntamenti espositivi ospitando presso le proprie vetrine del “Private Banking” (ex Negozio Bubani) di Piazza del Popolo n.30, per tutto il mese di aprile, una particolare ed articolata Mostra su “Ripensando il bel canto”, Voci, volti, ricordi tra Teatro Alighieri e Ribalta Internazionale, con ricordi gentilmente concessi dalla collezione privata del ravennate di adozione Filippo Briccoli, originario di Brisighella.
Briccoli, dal 1965 vive a Ravenna dove, da quasi vent’anni, svolge una preziosa attività di volontariato presso la Biblioteca diocesana, da sempre dedito alla ricerca, alla conservazione e allo studio delle memorie del passato.
Collezionista per passione, Filippo Briccoli coltiva, tra gli altri, interessi in ambito musicale e teatrale che lo hanno portato, per più di mezzo secolo, alla frequentazione dei maggiori teatri italiani e alla cospicua raccolta di libretti d’opera, di spartiti (di notevole interesse bibliografico Violetta, versione francese della Traviata di Giuseppe Verdi, e il Trittico di Puccini autografato dall’autore in occasione della prima rappresentazione italiana nel 1919, al Teatro Costanzi di Roma), di fotografie, di dischi a 78 giri (inclusi i particolarissimi e poco noti dischi della casa francese Pathé Frères) e di grammofoni, tutti oggetti solo in parte esposti nella mostra.


La rassegna offre, infine, una nutrita serie d’immagini fotografiche autografate in gran numero. Ed è fra i tanti personaggi di questa collezione, immortalati in languidi atteggiamenti o in enfatiche posture sceniche, che primeggia un ventaglio di fotografie particolarmente legate al teatro Alighieri perché in esso scritte, in esso dedicate, firmate e datate, per soddisfare le richieste degli ammiratori più affezionati.
Nel nostro caso l’ammiratrice si chiamava Angelina Tambini in Zaccaria, la rinomata sarta del teatro degli anni ’40 e ’50 del secolo scorso. Orgogliosa dei suoi cimeli che le ricordavano un intenso passato, li ha per anni custoditi con ogni riguardo. Donandoli, la Signora Angelina ha inteso sottrarli alla dispersione e all’oblio.

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