28.11.2007
Dedicato a manlio guberti il tradizionale calendario artistico del 2008
E’ dedicato a Manlio Guberti Helfrich (Ravenna, 1917 – Monte d’Arca, 2003) il tradizionale calendario artistico del 2008 promosso dalla Cassa di Risparmio di Ravenna Spa e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna.
La presentazione di Franco Gàbici delinea un profilo biografico dell’artista ravennate, pittore, poeta e scrittore, dal quale si evince lo straordinario percorso artistico del Guberti e la poliedrica personalità dell’artista. In particolare merita di essere ricordata la sua fortunata esperienza americana che, per la particolare lettura artistica del deserto, gli valse la onorificenza di Sindaco onorario di Tombstone, nonché la citazione del quotidiano “Arizona Daily Star” per la sua capacità, unica, di “dipingere veramente il fascino del deserto”.
Sempre negli Usa, Guberti incontrò il regista George Cukor e divenne amico dei famosi attori Spencer Tracy e Kathrine Hepburn. Fu appassionato cultore ed appassionato di vela ed è autore del primo manuale di serigrafia per artisti e ancora per i prestigiosi “Manuali Hoepli” pubblicò “La Vela”, considerato un vero classico del genere.
Guberti rimase sempre molto legato alle nostre tradizioni ed alla sua città d’origine, non a caso il padre Eugenio fu il famoso commediografo romagnolo autore di “Al tatar”.
Nella pittura di Manlio Guberti Helfrich possiamo cogliere le influenze del cubismo e del futurismo, che, con il passare degli anni, rielaborò attraverso una lettura personale ed incontaminata.
A chi avrà l’occasione di ammirare, anche attraverso la visione del calendario realizzato dalla Cassa di Risparmio di Ravenna Spa e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, che raccoglie dodici riproduzioni a colori di opere tra le più significative dell’autore, i dipinti di “Manlio”, vogliamo ricordare quanto riportato da una lettera inviatagli dall’amico astronomo Paolo Maffei: “Nulla di quanto è prodotto dal pensiero và perduto……. Non capiranno i tuoi dipinti né i tuoi versi né quelli di Omero o la Divina Commedia. E tuttavia, se sapranno progredire su una strada migliore della nostra, sarà merito anche di quanto hanno fatto Omero, Dante, Guberti.”