01.10.2015
DEDICATA A OLIMPIA ALFA GARAVINI RAVENNA LA NUOVA MOSTRA OSPITATA AL "PRIVATE BANKING" DI CASSA RAVENNA
La Cassa di Risparmio di Ravenna S.p.A. ospita presso le proprie vetrine del “Private Banking” (ex Negozio Bubani) di Piazza del Popolo n.30, fino al 13 ottobre prossimo, una originale mostra dedicata a “Olimpia Alfa Garavini Ravenna: Cinquant’anni 1965-2015”, resa possibile grazie alla collaborazione con la storica Associazione ravennate.
Questa esposizione speciale vuole, con l’occasione, rendere omaggio anche al grande Sergio Guerra, scomparso pochi giorni fa, e ripercorrere e condividere una bella favola, vissuta dai protagonisti quasi inconsapevolmente ma con grande entusiasmo. Ricordare per ripartire.
E’ ad Alfa Garavini che si deve la scintilla iniziale che ha acceso la leggenda dell’Olimpia.
La leggendaria fondatrice dell’Olimpia parla del passato senza perdere di vista il futuro.
Il suo nome è legato alla vicenda sportiva che ha segnato la sua vita e quella di centinaia (forse migliaia) di ragazze, quasi tutte ravennati, che hanno dedicato il loro tempo libero e la loro passione alla pallavolo. All’Olimpia.
Tutto nasce nel 1965, dalle ragazze che si appassionano a quel gioco e chiedono alla “prof” di creare una squadra per sfidare altre ragazze. Una crescita lenta ed inesorabile, divenuta tumultuosa negli indimenticabili Anni Ottanta, che videro quell’idea di educazione fisica conclamarsi in un fenomeno sportivo di livello mondiale.
Alfa Garavini custodisce con grande cura foto e ricordi delle grandi vittorie e delle atlete che ne furono protagoniste. Ma la sua memoria - a tratti prodigiosa - le consente di avere sempre un pensiero anche per le “altre”, per quelle che non sono arrivate alle cronache dei giornali, che avevano meno mezzi fisici, meno talento o meno volontà, e si sono fermate prima. Magari che hanno fatto solo un breve passaggio con la maglia dell’Olimpia, ma che hanno contribuito ad un fenomeno che è il vero orgoglio di Alfa: essere entrata, in cinquant’anni, in migliaia di famiglie ravennati, avere avuto l’onore e l’onere di gestire il tempo libero di tante ragazze, proponendo un’esperienza sportiva che spesso è stata elemento di crescita umana decisiva per il lavoro ed esperienza di vita capace di segnarne il carattere e la personalità.
Nei documenti esposti la Garavini racconta: “Nel 1994 dovetti cedere la società perché soldi non ce n’erano più. Speravo che altri potessero proseguire quell’attività, ma così non è stato. Allora ho deciso di tornare e ripartire con altre ragazze giovani per provare a ricostruire.
Il Cinquantenario ci dà la possibilità di raccontare le nostre vittorie, ma anche di fare vedere quello che ancora adesso possiamo fare”.