23.10.2014

ESPOSTA A RAVENNA NELLE VETRINE DEL "PRIVATE BANKING" DELLA CASSA UNA MOSTRA SU: "LE PORTE DI RAVENNA".

La Cassa di Risparmio di Ravenna S.p.A. ospita presso le proprie vetrine del “Private Banking” (ex Negozio Bubani) di Piazza del Popolo n.30, fino al 4 novembre prossimo, una originale mostra su “Le Porte di Ravenna”.

Sono esposte mappe di proprietà della Cassa di Risparmio di Ravenna che rappresentano planimetrie della città nella sua evoluzione, con la raffigurazione dei suoi monumenti, mura e porte, sia di quelle esistenti, sia anche di quelle andate distrutte nei secoli.

Le sette porte esistenti sono rappresentate anche attraverso altrettanti disegni del pittore ravennate Gino Toni, gentilmente concesse dal proprietario delle opere, dottor Leo Baruzzi.

Col declino degli scali portuali di Adria e di Spina e soprattutto con l'affermazione del porto di Classe, Ravenna acquistò tale e tanta importanza da indurre gli imperatori romani a cingerla di mura al fine di garantire la sua sicurezza. Tuttavia all'inizio non si ritenne di proteggerla con delle mura fortificate, considerato che l'immediata vicinanza del mare garantiva da eventuali atti di ostilità provenienti da quella parte. La presenza delle mura divenne una necessità imprescindibile tra il V e VI secolo, periodo in cui Ravenna assunse un ruolo importante nel contesto tardoantico. Le nuove mura, parte delle quali sono ancora visibili, formarono un circuito di 4 chilometri includendo un’area di 166 ettari.  Il circuito, secondo gli studiosi, includeva varie torri, 14 porte, e più di 30 posterle. L’aspetto che ancora oggi caratterizza alcune porte di Ravenna risale alla fine del XVI secolo, grazie alla campagna di rinnovamento voluta dal cardinale legato Ferreri. I cambiamenti urbanistici del XIX e del XX secolo, hanno comportato anche la demolizione parziale delle mura risparmiate dagli eventi bellici, mentre le porte, con qualche eccezione, sono state salvate. L’esposizione del “Private Banking” propone illustrazioni delle porte della città ancora esistenti e delle due più famose andate distrutte (Porta Alberoni e Porta Aurea). Alcune piante topografiche e panoramiche, contribuiscono ad una lettura più dettagliata della loro collocazione.  

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